piedi nudi

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jeff-hahn-block-homotography-5Sono su un sito di nudisti. Un sito in teoria serio, per gente, come me, interessata a starsene tranquillamente nuda in spiagge o altri luoghi dedicati, senza per forza andare in cerca di altro. Immancabilmente, questi siti si rivelano pieni di “nudisti” più maiali degli altri che non si limitano a cercare qualche compagno di relax senza vestiti, ma che vorrebbero anche trovarlo giovane, col cazzo grosso e disponibile a farglielo ciucciare o a scoparli tra una sauna e l’altra. Proprio non li sopporto, esistono siti fatti apposta per trovare trombamici o possibili relazioni, perché dovete fare i molestatori qui? O almeno siate chiari! Sono diventato molto bravo a individuarli e ammetto che ormai mi piace giocarci per un po’, smascherare il loro gioco e poi piantarli, a meno che non abbiano offerte davvero interessanti. La settimana scorsa uno mi contatta, qualche minuto di conversazione normale, poi mi chiede altezza, peso e numero di piedi. Feticista, ci potrei scommettere, ho ovviamente ragione. Gli mando un paio di foto dei miei piedi, tanto per stuzzicarlo un po’. Figuriamoci, ovviamente mi dice che sono bellissimi e che, anche se è fidanzato, sarebbe disposto a “fare di tutto” pur di leccarmeli. Lo provoco, gli dico che scoparlo non mi interessa ma che potrei accettare offerte interessanti. Soldi, chiede lui? E perché no! Cavolo, esistono modi di guadagnare più facili di questo? Ti fai leccare i piedi, manco fosse una faticaccia, e ricevi in cambio una bella mancia. Ammetto che l’idea mi alletta, e molto. So di ragazzi che lo fanno, bei dominatori ai quali eleganti manager offrono succose ricompense per farsi calpestare un po’, per succhiargli l’alluce e poi magari farsi anche pisciare in bocca. Mi piacciono questi tipi di proposte, mi fanno sentire superiore e affascinante, come quei moneymaster che si fanno pagare e coprire di regali per dominare i loro ricchi schiavi. Ne troverò mai uno? Si accettano candidature!joc3a3o-bento-by-rafael-pavarotti-05

piacevolmente usato

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Le situazioni di dominazione, a tutti i livelli, costituiscono certamente una grande attrattiva nel sesso e quasi tutti prima o poi sentono il desiderio di provarci. Per dominare a livello fisico basta essere più muscolosi, più forti e irrispettosi dell’altra persona. Per dominare una persona a livello psicologico e mentale, al contrario, occorrono grandi personalità, decisione e un intuito perverso per lo scoprire le debolezze altrui e sfruttarle per il massimo godimento di entrambi.

Fra era un vero maestro, in questi giochetti, e per quanto nel frattempo avessi fatto anche io le mie esperienze al riguardo, il suo talento innato continuava a dimostrarsi superiore. Aveva una bravura incredibile nello scoprire le perversioni www.renatogamafotografo.comaltrui, tutti i punti sensibili degli, anche quelli che neppure loro stessi sapevano di avere. Era biondino, basso di statura e estremamente magro, col cazzo piccolo e storto; neppure mi piaceva troppo, fisicamente. Eravamo stati trombamici per un po’, poi ci eravamo persi di vista. Mi scrive un messaggio qualche tempo fa, ci accordiamo per rivederci da me. è fidanzato, ora, ma memore del mio cazzo enorme, decide di concedere al suo culetto bianco un boccone di prima scelta e una scopata di qualità. Entra in casa, senza chiedere il permesso si accomoda sul divano e, distrattamente, comincia a spogliarsi. Si toglie dapprima scarpe e calze, ben ricordandosi di quanto mi piacciano i suoi piedi, li appoggia, probabilmente sudati, sulla mia borsa per i libri. Maledetto stronzo, ancora non ha fatto nulla e sono già eccitato come un cane in calore. Struscia delicatamente i piedi sulla cartella e sui libri che ci sono dentro, con noncuranza. Io sono seduto su una sedia, vicino al divano. Continua a parlarmi, allunga una gamba e mi appoggia le dita dei piedi in mezzo alle gambe, sui jeans. Non capisco più niente, comincio a godere intensamente, la presenza di quel piede mi ossessiona. Voglio resistere ma niente, ci metto le mani sopra, lo accarezzo, mi porto le dita al naso per sentire se odora. Ha già la situazione in pugno, mi dice di andare in camera, gli corro dietro senza farmelo ripetere. Mi calo i pantaloni, mi spoglio del tutto e poi comincio a spogliare lui. Si fa spogliare tranquillamente, poi rapidamente si avventa sul mio cazzo già durissimo, lo prende in bocca tutto d’un fiato. Godo rumorosamente, mi spinge una mano sul petto, crollo supino spingendogli la testa in mezzo alle mie gambe. Ingoia senza fare una piega, alza lo sguardo e pianta i suoi occhi verdi nei miei, senza staccare le labbra dalla mia cappella. Muove nuovamente i piedi, contorcendosi ne fa strisciare uno sul mio petto e poi sulla mia faccia. Sono in estasi, sento l’odore di un leggero velo di sudore, comincio a leccarlo forsennatamente succhiando l’alluce e poi le altre dita. Sono suo, lo sa perfettamente. Ora è pronto, mi chiede di passargli il lubrificante, si mette a cavalcioni del mio cazzo impaziente e si fa penetrare gradualmente. Vorrei fotterlo io, prendendolo da dietro, lo sa bene. Non oggi, non me lo permetterà. Mi domina facendo il passivo, lo fa sempre, dimostrando così che la sua autorità è tutta psicologica, che mi è superiore e che io sono solo un maledetto giocattolo ubbidiente nelle sue mani. Comincia a cavalcarmi con i suoi tempi. Gode a fondo, come se fosse da solo. Spesso non mi guarda neppure in faccia, ammira il suo riflesso in uno specchio, la sua eleganza nel cavalcare, la sua bravura nel ridurmi schiavo al suo volere. Godo molto nell’essere il suo strumento di piacere, ma comincio a voler gestire un po’ io la situazione. Tento di alzarmi e di girarlo, ma mi blocca le braccia con decisione, abbassandosi su di me.  Ho la bocca un po’ aperta, ci sputacchia dentro facendomi cenno di leccare la sua bava e di ingoiarla. La cosa mi eccita, gli obbedisco. Si passa una mano sulla cappella, è infradiciata dai suoi liquidi. Raccoglie con cura un po’ di quella pre-sborra con un dito e me la mette in bocca, sporcandomi volutamente la guancia. Poi torna a cavalcarmi, prendendosi egoisticamente il mio piacere. Mi fotte col culo, si masturba con la mano finché non viene schizzando su di me, fino in faccia, ovunque sulle mie coperte e sul mio cuscino. Espira soddisfatto, esce da me e se ne va in bagno a darsi una pulita. Mi ha usato, ma sono soddisfatto, pur senza essere venuto. Sa prendere le mie debolezze, le mie perversioni, trasformandole in puro piacere intellettuale e fisico. Si riveste, prima di andarsene, mi bacia appassionatamente. “Ciao bello, è stato un piacere, soprattutto mio!” Sa benissimo che il sapore dei suoi piedi, la sensazione provata bevendogli lo sputo e vedendolo cavalcare su di me rimarrà nei miei sogni molto più di quanto non sia rimasto il mio cazzo nel suo culo. Forse proprio per questo lo fa.

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sfondamenti selvaggi

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by Paul Freeman

by Paul Freeman

Fine settimana di grandi trombate! Rod è venuto a stare da me qualche giorno, i pettorali leggermente ingrossati dalla settimana di allenamento in palestra, capelli tagliati di fresco e depilato qua e là. Intendiamoci, non che io sia a priori un grande fanatico della depilazione maschile, ma in qualche caso sta bene. Lui si è depilato petto e ascelle, ha accorciato notevolmente i peli pubici e si è lisciato il sedere. Quest’ultimo accorgimento non mi dispiace affatto, anche perché infilargli la lingua nel culo mi diverte molto e lo fa godere profondamente. Io a volte mi depilo, ma spesso, anche semplicemente per pigrizia, non lo faccio, nonostante io sappia bene che Rob mi preferirebbe depilato. Ho il pube molto peloso e so che gli fa un po’ schifo succhiarmelo quando la peluria abbonda, ma non mi faccio troppi problemi: se ho voglia di farmi spompinare glielo metto in bocca senza tanti complimenti. Ultimamente ho con lui un comportamento abbastanza selvaggio. Il suo culo sodo e depilato mi provoca evidenti erezioni; quando questo capita non mi controllo e gli metto le mani addosso. Lo spoglio immediatamente, dalla vita in giù, e comincio a leccarlo aggressivamente in mezzo alle chiappe, carezzandogli i coglioni e masturbandogli il cazzo per aumentargli il desiderio. Cede facilmente, spesso bastano un paio di minuti ed è già lì a chiedermi – o implorarmi – di fotterlo, dicendomi che la lingua non gli basta più.

da dietro

da dietro

Preferisce farsi scopare facendomi stare di fronte, guardandomi in faccia, oppure stando sopra, per avere il controllo della situazione. Devo ammettere che in questo week end non ho accontentato le sue richieste se non una volta soltanto: volevo dominarlo io e, nonostante le sue iniziali lamentele, l’ho trombato ben quattro volte mettendolo a pecora o prendendolo da dietro. Brontola sempre un po’, insoddisfatto, ma poi si rassegna e comincia a rilassarsi, permettendomi di entrare progressivamente dentro di lui. La mia intenzione è di essere paziente e delicato, ma l’arrapamento del momento prevale. Non si è ancora abituato del tutto alla mia presenza quando d’istinto lo prendo per i fianchi e gli sollevo il culo, mettendolo perfettamente a pecora, piegato sui gomiti e sui ginocchi. Il mio cazzo è dentro per metà circa e decido, sentita la sua morbidezza anale, di entrare fino in fondo. Non è pronto del tutto, me lo fa capire con qualche verso di lamentela e di dolore misto a piacere. La bestia dentro di me, però, ormai ha deciso che è ora di arrivare in fondo. Lo abbraccio forte, stringo le mie gambe intorno alle sue e continuo inesorabile a spingerlo dentro finché non sento le mie palle pelose toccare la sua pelle liscia. Lì mi fermo, baciandolo e leccandolo a lungo sul collo, per lasciargli il tempo necessario ad abituarsi. Dopo un paio di minuti lo sento rilassato come una puttana e decido che è tempo di stantuffarlo un po’. Lo faccio distendere completamente, sempre rimanendo dentro di lui da dietro. Gli passo le braccia sotto alle sue, per tenerlo ben fermo, e comincio a scoparlo violentemente, sbattendogli energicamente il bacino addosso. Gli piace, lo sento stendere i muscoli delle gambe e dei piedi. Si divincola invano tra le mie braccia, mi chiede di sbattere più forte e lo accontento volentieri. E’ quasi esausto, ma io gli sollevo nuovamente il bacino e lo rimetto a pecora. La posizione lo fa soffrire un po’, riesco a penetrarlo molto a fondo e con violenza: è totalmente sottomesso al mio volere e alla mia penetrazione. Vengo rapidamente, lo stringo forte e gli scarico diversi schizzi di sperma direttamente nel culo. Rimango dentro di lui, godendomi la pacifica sensazione di tenere l’uccello al caldo dopo la sborrata. Lo faccio girare di lato, lo faccio godere ancora scappellando il suo cazzo con la mano, mentre il mio comincia a smosciarsi nel suo culo. “La prossima volta sto sopra io” mi dice sorridendo, tutto contento, pregustandosi mentalmente il suo turno. Peccato non sapesse che, nei due giorni successivi, gli avrei selvaggiamente sfondato il culo per ben altre tre volte!mapplethorpe03_body

che cazzi

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Discutendo di cazzi, con il passare del tempo mi sono convinto che la maggior parte delle donne e degli uomini li dividono e etichettano in base a un unico criterio: la dimensione. Per loro non c’è altro.

cock, photo by Robert Mapplethorpe

cock, photo by Robert Mapplethorpe

Per me, il pene è un universo intero, e figuriamoci i coglioni. Adoro il corpo maschile nudo, ritengo la bellezza di un corpo, l’anatomia dei dettagli, le proporzioni tra le parti forme d’arte e di espressività incredibili, immediate e potenti. I cazzi, come i loro proprietari, sono tutti diversi. Certo, ce ne sono di grandi e piccoli, ma non basta: alcuni hanno rapporti di proporzioni particolarmente privilegiati e appaiono eleganti. Altri, risultano quasi deformi, con la cappella molto più grande o molto più piccola del tronco. Ce ne sono di dritti, di molto storti da una parte o dall’altra. Alcuni si incurvano verso l’alto o verso il basso. Il mio è leggermente ricurvo verso l’alto, non troppo e raggiunge lo spessore massimo circa a metà del tronco: questo dettaglio anatomico lo rende estremamente adatto alla penetrazione anale, che riesco a portare a termine più gradualmente, dando allo sfintere altrui il tempo di abituarsi a diametri sempre maggiori. Alcuni peni grossi lo sono già da mosci, altri da molto piccoli diventano dei veri bestioni quando vanno in tiro. Tanti, come il mio, hanno pelle abbondante che ricopre la cappella, particolarmente piacevole da far scorrere avanti e indietro con la lingua, con le dita o penetrando: il modo migliore e più efficace per farmi sborrare. Ci sono cazzi che, una volta eretti, non permettono più a nessuno di tirare indietro la loro pelle; qualcuno è pure circonciso.

Il modo, poi, con cui il sesso maschile va in erezione è completamente diverso da individuo a individuo: il tempo necessario all’erezione è variabile, da un secondo a qualche minuto. Grande variabilità per l’angolo formato dal cazzo con il corpo: alcuni si allungano in orizzontale,il mio si erige perfettamente in verticale, molto duro, sfiorandomi l’ombelico: per questo motivo non è molto flessibile e alcune posizioni, come le forbici, mi sono abbastanza precluse. Mostro invece il meglio di me a pecorina, dove riesco a penetrare a fondo senza lasciare scampo ai miei malcapitati. cropped-mapplethorpe.jpg

La sborra e la sborrata sono un altro argomento ancora. Ci sono ragazzi che schizzano potenti getti, altri che si colano (e ti colano) addosso, qualcuno fa addirittura entrambe le cose. L’abbondanza, la consistenza, il colore, il sapore e l’odore dello sperma sono inoltre marchio di fabbrica del proprietario, senza possibilità di equivoco. Lo schizzo vi è arrivato in faccia, sullo specchio o sul muro, dietro il divano? Sì allora potrei essere io.

Di cazzi, come si può immaginare dalla precedente dissertazione, ne ho visti in quantità, tutti diversi, ognuno con la sua personalità, il suo modo di comportarsi, la sua storia. Alla prossima persona, uomo o donna che sia, che osa sostenere in mia presenza che sono tutti uguali, chiederò gentilmente di mettersi in ginocchio e succhiarmelo, fino a farsi venire in bocca. “Lo trovi ancora uguale a tutti gli altri, sapore compreso? No, credo proprio di no!”

cock and gun, 1982

in sauna

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482888-a-637x0-2Purtroppo, la nudità e l’esibizione della stessa non sono possibili nella maggior parte dei luoghi pubblici che frequentiamo. Amo pertanto tutti quei posti nei quali è possibile dare sfogo al piacere di rimanere nudi, specialmente se in compagnia di altre persone, per soddisfare il proprio senso di libertà, il proprio esibizionismo e quello altrui. In tali circostanze, ammetto che me ne vado in giro tutto tronfio, esibendo quanto più possibile la mia elegante dotazione, curioso di vedere quali reazioni eventualmente possa suscitare negli altri. Mi prendo cura, senza troppi pudori e discrezioni, di guardare anche l’altrui fisicità e sessualità, di uomini e donne, vecchi e bambini, cazzi piccoli e grossi, fiche depilate, culi grossi e molli testicoli di anziani canuti: non vorrei mai perdere l’occasione di deludere un altro esibizionista che non desidera altro che essere guardato. Spesso mi sento addosso  le occhiate altrui: alcuni invidieranno di certo il mio cazzo largo, spesso e ben proporzionato, il mio culo reso sodo dal frequente e intensivo sport e la mia aria a tratti provocante e supponente. Ero in un centro benessere all’estero con alcuni amici, qualche anno fa, quando mi capita questa piccola avventura. Premetto che durante la giornata ero parecchio su di giri, il mio cazzo nudo non voleva saperne di stare moscio e le erezioni erano talmente evidenti da non riuscire a nasconderle manco nelle bolle dell’idromassaggio. Dopo un paio di masturbazioni con tanto di stimolazione anale con le dita, credevo di essere soddisfatto quando, in mezzo a tanti vecchi di ambo i sessi, arriva un ragazzo più giovane, sulla trentina. Tatuato e rasato, un po’ di pancetta, depilato quasi ovunque ma molto maschile. Gli lancio qualche occhiata, ma non ricambia quasi per nulla. A fine giornata vado a farmi la doccia, ovviamente nudo, non mi accorgo che lui si è messo nella doccia adiacente. Finisco di lavarmi, rimango nudo in attesa di asciugarmi e lo vedo che mi guarda più o meno distrattamente. Non m’aspettavo potesse nutrire interesse per il genere, dato l’ostentato machismo, bella scoperta! Mi metto in posizione strategica, mostrandogli il pube in modo che lo potesse vedere bene e comincio ad asciugarmi i capelli, rimanendo deliziosamente scoperto dal petto in giù. Si eccita visibilmente – un pisello di medie dimensioni, niente di eccezionale, si gode lo spettacolo e, dopo uno scambio di sguardi d’intesa, comincia ad accarezzarselo con la mano. Gli si gonfiano i muscoli della spalla, comincio a eccitarmi anche io. Sono imbarazzato e incuriosito al contempo. Invece di uscire torno dentro e lo seguo in un bagno turco, dove si siede poco lontano da me. Mantengo un intenso contatto visivo – sono pochi gli uomini che vi resistono – a quel punto è mio. Siamo soli in mezzo al vapore della penombra, potrebbe entrare chiunque in ogni momento. Lui, privo di controllo, si sega palesemente, io distendo le gambe con lascivia e lo invito a venire vicino. Lo bacio, lui mi tocca e mi prende l’uccello in mano. Mi limito a subire passivamente quel “trattamento benessere”: non resiste al mio cazzo gonfio, duro e perfetto, si china e me lo lecca golosamente, in fretta. Mi eccito molto, lui si sborra addosso come un adolescente, totalmente privo di controllo, inebriato dal gusto forte della mia cappella. Io lo fermo, non mi va di insozzare la sala buttando sperma ovunque, vantando un autocontrollo che lui manco sogna. Lo lascio lì, sporco della sua stessa sega, esco e mi faccio una doccia fredda. Prima di andarmene gli lascio un biglietto con il mio numero di telefono, chissà che non mi vada di nuovo di farlo giocare un po’ con i miei coglioni. Inutile dire che mi scrive un messaggio pochi minuti dopo. Sorrido compiaciuto, guardando i miei amici di vacanza, ignari di tutto e mi pregusto tutte le porcate che senza difficoltà farò subire al mio nuovo amico. Uomini, basta così poco per farvi cadere ai miei piedi!uomo-doccia

orgasmi sconosciuti

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fotografia di valentino valente

Si può comunicare moltissimo lasciando il corpo libero di esprimersi. Quando facciamo sesso, non stiamo soltanto lasciando libero sfogo ai nostri istinti, ma stiamo esprimendo la nostra vera natura nel modo più artistico che la stessa ci ha concesso.

Mi piace molto fare sesso con gli sconosciuti, anzi, oserei quasi dire che andare a letto con qualcuno è un ottimo modo per conoscerlo un po’ meglio, al pari di una chiacchierata bevendo caffè o una passeggiata in centro. Mi capita spesso, durante la giornata, di essere attratto da persone sconosciute: con la mente le tocco, le spoglio dei loro vestiti piano piano, le lecco osservando le loro reazioni, le vedo godere. Sento i loro odori, da vicino, e i loro sapori. Oggi è toccato a uno studente nuovo, visto a lezione. Niente di eccezionale, sguardo serio, capelli molto corti, occhiali e abbigliamento sportivo. Lo sento parlare con i suoi amici, voce profonda, baritonale, neppure eccessivamente sensuale. Uno come tanti, niente di eccezionale, ma sufficientemente concreto da suscitare la mia curiosità. Chissà se ha il petto peloso, se indossa mutande o boxer, chissà quanto spesso fa sesso e se è bravo a farlo, chissà se il suo cazzo è lungo o corto, dritto o storto, chissà che odore ha e che sapore sentirei leccandogli la cappella. Mi avvicino a lui, lo guardo e lo bacio. Tocco il suo corpo sotto i vestiti, accarezzo la sua schiena e lentamente sbottono i suoi jeans, lasciandolo in mutande davanti a tutti. Gli accarezzo l’uccello, lo scappello con la mano tirando indietro la pelle. Comincia timidamente a drizzarsi, lo incoraggio leccandolo e succhiandolo a fondo. è imbarazzato ma gli sta piacendo, è evidente, io comincio a sentirmi onnipotente per tutto il piacere che gli sto procurando. Lo invito a toccare me, gli dirigo una mano in mezzo alle mie gambe, le mie erezioni quasi istantanee non si fanno attendere spesso. Vorrà andare oltre? Forse lo spero. Sembra un ragazzo molto maschile, non faccio fatica a immaginarmi disteso a letto, chiappe all’aria, con lui sopra di me, avvinghiato al mio corpo, il suo cazzetto corto ma molto duro dentro e fuori. Lo sento gemere soddisfatto, finché l’orgasmo lo raggiunge e sborra, facendo venire anche me. Scopata soddisfacente ma ordinaria, con un ragazzo efficiente e tradizionale. Appagante, senza troppa fantasia. Guardandolo nudo, sudato e appagato, mi sento soddisfatto. “Piacere di aver fatto la tua conoscenza, come vedi sono un ragazzo passionale e porco, mi piace far godere i ragazzi, e farmi scopare da dietro. Se ti va prossima settimana possiamo combinare un pomeriggio da me, ti offro un caffè e poi ti faccio un pompino con ingoio. Che ne dici?”

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fotografia di valentino valente

elegantemente sesso

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jeansOggi, per la prima volta dopo i lunghi rigori invernali, mi sono accorto che la primavera sta arrivando. L’aria è ancora fredda dalle recenti nevicate, ma finalmente il sole s’è fatto caldo e presente. La natura stessa non ha mancato di farmi assaporare il suo incipiente risveglio facendomi svegliare con un’erezione granitica sotto ai pantaloni del pigiama. Ci risiamo, nonostante l’energica masturbazione di ieri sera, al mattino la voglia torna in pieno. Sono un ragazzo per bene, studente universitario, elegante e raffinato. Pochi immaginano che sotto questo visino pulito e innocente si nascondano diverse personalità, tutte accomunate da una passione sfrenata per il sesso e per le perversioni erotiche. Ho deciso di aprimi qui al grande pubblico, raccontando senza pudori ma non per questo senza eleganza e classe tutto quello che la mia mente fantasiosamente produce e che qualche volta ho la fortuna e merito di riuscire a mettere in pratica. Senza censure, perché il sesso è arte, né false modestie, perché ho la pretesa di pensare di essere sufficientemente passionale da potermi raccontare a voi, miei lettori. La mattinata odierna, come vi raccontavo, è stata caratterizzata da una potente erezione. Ho la fortuna di aver ricevuto in dono un pisello massiccio e ben proporzionato. In erezione si posiziona perfettamente in verticale, la cappella che sfiora l’ombelico. Ma il suo punto di forza è la larghezza,  non entra in un rotolo di carta igienica. Inutile dirvi che ho provato a ficcarcelo dentro, più di una volta. Mi va in erezione facilmente ed è fin troppo spesso voglioso. Ma oggi niente di interessante, quindi sono finito a ricordare con piacere alcune tra le mie migliori scopate, per tenermi compagnia durante la gustosa masturbazione mattutina. Da qualche tempo a questa parte ho un compagno di merende più o meno fisso. Si chiama Rodrigo e nonostante sia di diversi anni più giovane di me, a letto si è rivelato un ottimo amante. L’ho sedotto quasi più per curiosità che per vero interesse. Era vergine e avevo voglia di sverginarlo, principalmente da dietro. Ce la feci in meno di una settimana, era voglioso come una cagnetta in calore e aveva il fondoschiena morbido come il burro. Gli sverginai anche il cazzo, se così si può dire. Era la prima volta che lo infilava in un altro uomo. Date le sue dimensioni, non ho problemi a dire che farmi montare da lui a volte si rivela impegnativo. Quasi sempre, però, devo ammettere che ne vale la pena. Ho insegnato tanti trucchetti a questo mio apprendista. Ha imparato in fretta, e bene. Ha imparato a prendere la mia cappella in bocca appena mi sveglio, ha imparato che il sapore dello sperma non è così amaro se stai facendo godere qualcuno che lo desidera ardentemente, ha imparato a mettersi a pecora per me, permettendomi di penetrarlo a fondo e a gemere dolcemente mentre gli eiaculo dentro con la massima soddisfazione. Ma non pensate che sia solo la mia troietta: ha imparato anche a infilarmi le dita nell’ano con grande arte e maestria, ha imparato che se non mi tappa la bocca quando mi sbatte finisco per rumoreggiare troppo e ha imparato che ho un talento naturale per l’ingoio profondo. Con lui ho decisamente scoperto le gioie dei piaceri anali, che ogni uomo di aperta mentalità dovrebbe assaporare, sia egli eterosessuale o omosessuale. Ci ho fatto numerose scopate selvagge, finora, e stamattina ho riportato alla mente quella volta in cui l’ho penetrato sulla lavatrice. Era primavera, non ci vedevamo da qualche giorno ed eravamo entrambi arrapati come cani in calore. Entrò in casa e gli misi la lingua in bocca e una mano nelle mutande che ancora era sulla porta di casa. Lo spogliai in fretta, ci dirigemmo verso il bagno e senza troppi complimenti lo misi sulla lavatrice. Non voleva farlo lì, avrebbe preferito andare in camera da letto, ma non m’importava molto. Lo ridussi al mio volere leccandolo sul collo e premendo la cappella sulle sue natiche, i suoi punti deboli. Lo feci sedere e gli aprii le gambe, mettendomele sulle spalle. In un attimo gli ero dentro, siano benedetti culi morbidi e subito disponibili alla penetrazione come il suo. Fu una scopata breve e intensa, spinte profonde portarono entrambi all’orgasmo. Schizzai dentro di lui – che liberazione! – , lui venne poco dopo, sborrandosi sulla pancia. Raccolsi con la mano la sborra che stava scivolando per terra, ne assaggiai un po’ e gli spalmai il resto su una guancia, mentre tentava invano di ritrarsi schifato. “Stai diventando bravino” gli dissi uscendo fuori da lui, con un mezzo sorriso “e ora vai a darti una pulita, che sei tutto sporco!”.alex_cunha_essential_homme_out_11_02