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482888-a-637x0-2Purtroppo, la nudità e l’esibizione della stessa non sono possibili nella maggior parte dei luoghi pubblici che frequentiamo. Amo pertanto tutti quei posti nei quali è possibile dare sfogo al piacere di rimanere nudi, specialmente se in compagnia di altre persone, per soddisfare il proprio senso di libertà, il proprio esibizionismo e quello altrui. In tali circostanze, ammetto che me ne vado in giro tutto tronfio, esibendo quanto più possibile la mia elegante dotazione, curioso di vedere quali reazioni eventualmente possa suscitare negli altri. Mi prendo cura, senza troppi pudori e discrezioni, di guardare anche l’altrui fisicità e sessualità, di uomini e donne, vecchi e bambini, cazzi piccoli e grossi, fiche depilate, culi grossi e molli testicoli di anziani canuti: non vorrei mai perdere l’occasione di deludere un altro esibizionista che non desidera altro che essere guardato. Spesso mi sento addosso  le occhiate altrui: alcuni invidieranno di certo il mio cazzo largo, spesso e ben proporzionato, il mio culo reso sodo dal frequente e intensivo sport e la mia aria a tratti provocante e supponente. Ero in un centro benessere all’estero con alcuni amici, qualche anno fa, quando mi capita questa piccola avventura. Premetto che durante la giornata ero parecchio su di giri, il mio cazzo nudo non voleva saperne di stare moscio e le erezioni erano talmente evidenti da non riuscire a nasconderle manco nelle bolle dell’idromassaggio. Dopo un paio di masturbazioni con tanto di stimolazione anale con le dita, credevo di essere soddisfatto quando, in mezzo a tanti vecchi di ambo i sessi, arriva un ragazzo più giovane, sulla trentina. Tatuato e rasato, un po’ di pancetta, depilato quasi ovunque ma molto maschile. Gli lancio qualche occhiata, ma non ricambia quasi per nulla. A fine giornata vado a farmi la doccia, ovviamente nudo, non mi accorgo che lui si è messo nella doccia adiacente. Finisco di lavarmi, rimango nudo in attesa di asciugarmi e lo vedo che mi guarda più o meno distrattamente. Non m’aspettavo potesse nutrire interesse per il genere, dato l’ostentato machismo, bella scoperta! Mi metto in posizione strategica, mostrandogli il pube in modo che lo potesse vedere bene e comincio ad asciugarmi i capelli, rimanendo deliziosamente scoperto dal petto in giù. Si eccita visibilmente – un pisello di medie dimensioni, niente di eccezionale, si gode lo spettacolo e, dopo uno scambio di sguardi d’intesa, comincia ad accarezzarselo con la mano. Gli si gonfiano i muscoli della spalla, comincio a eccitarmi anche io. Sono imbarazzato e incuriosito al contempo. Invece di uscire torno dentro e lo seguo in un bagno turco, dove si siede poco lontano da me. Mantengo un intenso contatto visivo – sono pochi gli uomini che vi resistono – a quel punto è mio. Siamo soli in mezzo al vapore della penombra, potrebbe entrare chiunque in ogni momento. Lui, privo di controllo, si sega palesemente, io distendo le gambe con lascivia e lo invito a venire vicino. Lo bacio, lui mi tocca e mi prende l’uccello in mano. Mi limito a subire passivamente quel “trattamento benessere”: non resiste al mio cazzo gonfio, duro e perfetto, si china e me lo lecca golosamente, in fretta. Mi eccito molto, lui si sborra addosso come un adolescente, totalmente privo di controllo, inebriato dal gusto forte della mia cappella. Io lo fermo, non mi va di insozzare la sala buttando sperma ovunque, vantando un autocontrollo che lui manco sogna. Lo lascio lì, sporco della sua stessa sega, esco e mi faccio una doccia fredda. Prima di andarmene gli lascio un biglietto con il mio numero di telefono, chissà che non mi vada di nuovo di farlo giocare un po’ con i miei coglioni. Inutile dire che mi scrive un messaggio pochi minuti dopo. Sorrido compiaciuto, guardando i miei amici di vacanza, ignari di tutto e mi pregusto tutte le porcate che senza difficoltà farò subire al mio nuovo amico. Uomini, basta così poco per farvi cadere ai miei piedi!uomo-doccia